INTRODUZIONE
Si stima che 108 milioni di gatti e cani vengono tenuti come animali domestici negli Stati Uniti. Circa la metà di tutti gli americani subiranno una ferita da morso durante la loro vita. Ogni anno, negli USA, più di 3 milioni di soggetti subiscono il morso di un animale e tra quelli che accedono in Pronto Soccorso nella maggior parte il morso è stato provocato da un cane (90%); al secondo e terzo posto vi sono, invece, il morso di gatto e il morso umano. In generale, le ferite da morsi si complicano con infezione nel 5-60%. Il morso del cane si complica con infezione solo nel 5% e andrebbe trattato con terapia antibiotica solo se grave o se il paziente presenta gravi co-morbosità (es. diabete). Gli agenti eziologici di infezione sono i batteri presenti nel cavo orale del cane: Pasteurella canis, S. aureus, Bacteroides sp., Fusobacterium sp.. Capnocytophaga sp., generalmente sensibili ad amoxicillina/clavulanato. Il morso del gatto determina infezione più frequentemente (80%) e causa frequentemente osteomielite. Dato l’elevato rischio di infezione, tutti i morsi da gatto andrebbero trattatati con terapia antibiotica, ma sarebbe opportuno eseguire un esame colturale microbiologico prima di iniziare il trattamento antimicrobico. La maggior parte dei morsi di ratto avvengono durante la notte, sul viso o sulle mani nei bambini di età < 5 anni e in aree molto povere. I morsi di ratto possono causare un sindrome febbrile sistemica, “febbre da morso di ratto”, causata sia da Streptobacillus moniliformis sia da Spirillum minus. Il morso di scimmia, infine, può complicarsi con infezioni batteriche da Bacteroides spp, Fusobacterium spp, streptococchi, enterococchi e Eikenella corrodens. In alcuni casi, il morso di macaco può trasmettere un herpes virus (Simian herpes virus (SHV) o herpes B virus) che può dar luogo ad una encefalo-mielite rapidamente progressiva, con una mortalità di circa il 70%. Oltre a considerare la terapia antibiotica, in caso di morsi da cane, gatto o animali selvatici, andrebbe sempre valutata l’indicazione alla profilassi antirabbica.
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