CLORAMFENICOLO
Origini e proprietà chimico-fisiche:
- estratto inizialmente da culture di Streptomyces venezuelae (oggi ottenuto per sintesi chimica)
- si presenta sotto forma di cristalli, bianchi, incolori, poco solubili in acqua
- prodotto termostabile, stabile alle variazioni di pH e assai liposolubile
- l’esterificazione della funzione alcolica con acidi grassi porta alla formazione di esteri, privi del gusto amaro
- le esterasi e le lipasi gastroenteriche liberano a livello intestinale il prodotto attivo
MECCANISMO D’AZIONE:
Il cloramfenicolo inibisce la sintesi proteica legandosi alla subunità 50S in una regione del sito A comprendente l’RNA 23S, viene inibita l’azione della peptidil transferasi
N.B. Sono sensibili all’azione del cloramfenicolo i ribosomi mitocondriali 70S, ciò determina l’inibizione da parte dell’antibiotico, di cellule eucariotiche in rapida crescita e con elevata attività mitocondriale, quali le cellule staminali del midollo osseo
SPETTRO D’AZIONE
Lo spettro è ampio e comprende:
- cocchi Gram positivi stafilococchi, streptococchi, pneumococchi
- cocchi Gram negativi gonococchi, meningococchi
- bacilli Gram positivi Listeria, Corynebacterium
- bacilli Gram negativi Salmonella, Shigella, Brucella,Haemophilus, Bordetella, Vibrio
- anaerobi Gram positivi e negativi
- Rickettsia, Chlamydia e Mycoplasma
MECCANISMI DI RESISTENZA
- inattivazione enzimatica da parte di acetil-transferasi a codificazione plasmidica o trasposonica (trasformazione in acetossi-derivato incapace di legarsi al sito bersaglio)
- sintesi di una proteina di efflusso di tipo trasposonico
- variazione della permeabilità delle membrane per ridotto numero di porine a seguito di mutazioni cromosomiche
FARMACOCINETICA
- assorbimento gastroenterico rapido
- livelli ematici pari a 10-20mcg/ml (più elevati nei neonati)
- diffusione tissutale eccellente incluso il liquor, il tessuto cerebrale,il latte, l’occhio e le secrezioni bronchiali
- biotrasformazione epatica con formazione di metabolici glucuroconiugati
- eliminazione renale per filtrazione glomerulare o tubulare
TOSSICITA’
L’effetto più temuto è la tossicità ematica che può presentarsi come:
- inibizione midollare. E’ una complicanza benigna reversibile conla sospensione del trattamento e dose-dipendente.
- aplasia midollare irreversibile. E’ una manifestazione tardiva,piuttosto rara, il quadro ematico è caratterizzato da grave deficit degli elementi corpuscolari del sangue; è stata ipotizzata una predisposizione genetica per difetto di metabolizzazione epatica del farmaco.
- sindrome grigia. E’ una reazione assai grave che colpisce il neonato prematuro è caratterizzata da: vomito, ipotermia collasso e morte.
INDICAZIONI CLINICHE
- trattamento delle salmonellosi sistemiche (febbre tifoide) se il germe è sensibile. Per il trattamento dei portatori sani sono preferiti i fluorochinoloni e le aminopenicilline
- trattamento delle meningiti da Haemophilus e pneumococco (sono preferibili le cefalosporine di terza gen.)
- trattamento degli ascessi cerebrali
TIAMFENICOLO
Derivato metansulfonato del cloramfenicolo. Questa modificazione non altera lo spettro d’azione ma condiziona sensibili differenze farmacocinetiche e tossicologiche:
- maggiore idrosolubilità rispetto al cloramfenicolo
- buon assorbimento orale (85%)
- legame farmaco proteico inferiore al cloramfenicolo
- buona diffusione ed efficace superamento della barriera ematoliquorale
- ridotta metabolizzazione epatica che ne permette l’utilizzo in pazienti con insufficienza epatica
- eliminazione renale (70%) e biliare sotto forma attiva che ne permette l’impiego anche per il trattamento di infezioni renali
- assenza di reazioni gravi e di aplasia midollare irreversibile
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