MORSO DI SERPENTE
INTRODUZIONE
I serpenti velenosi italiani appartengono alla famiglia delle vipere e sono diffusi pressoché in tutta la penisola.
Caratteristiche: la testa di forma triangolare, ben distinta dal tronco, e il corpo grosso, che termina bruscamente con una coda breve e sottile, la differenziano nettamente dai serpenti italiani non velenosi. La vipera procede lentamente e silenziosa. Da vicino: ha pupille a fessura, le squame della testa di piccole dimensioni e grandi denti del veleno.
Le vipere che possiamo incontrare sono la vipera comune (Vipera aspis), il marasso (Vipera berus), la vipera dal corno (Vipera ammodytes) e la vipera dell’Orsini (Vipera ursini).
Serpenti non velenosi. In ambiente urbano, nei nostri spazi domestici, attorno alle nostre abitazioni è possibile ritrovare serpenti: la maggior parte delle volte si tratta di bisce assolutamente innocue.
Le più comuni sono la biscia dal collare e il biacco.
Distinguere la biscia dalla vipera
I caratteri di distinzione tra la biscia e la vipera sono l’occhio, la testa, la coda e il numero di scaglie. La biscia ha l’occhio rotondo, quello della vipera è verticale, da gatto. La vipera ha più file di squame tra l’apertura della bocca, invece nella biscia ve ne è solo una fila. La biscia ha la testa più arrotondata, mentre la vipera quella della vipera è triangolare.
PRIMO SOCCORSO (MORSO DI VIPERA)
Di seguito, si riportano una serie di indicazioni, utilizzabili da chiunque in qualunque circostanza, che non richiedono conoscenze specifiche:
1. chiamare il soccorso organizzato (118);
2. tenere a riposo la vittima, sdraiandola a terra;
3. tranquillizzare la vittima: può essere importante per rallentare la circolazione del sangue e quindi la diffusione del veleno in tutto il corpo;
4. effettuare un bendaggio di compressione 5-10 cm a monte della ferita con una fascia (vanno bene una striscia di stoffa, una cinta o un foulard). Il bendaggio deve essere stretto, ma non troppo (indicativamente deve poter passare un dito sotto la bendatura) e devono potersi rilevare le pulsazioni;
5. poiché in genere si viene morsi ad un arto, se possibile, immobilizzarlo utilizzando un ramo o una stecca di legno. 6. lavare la ferita con acqua fredda;
7. poiché il morso provoca gonfiore nella parte colpita, se questa è una mano o un braccio, sfilare anelli e bracciali;
8. evitare la somministrazione di bevande alcoliche;
9. se non si riescono a chiamare i soccorsi, trasportare la vittima al più vicino punto di assistenza sanitaria, evitando di farla camminare.
Tecnica di Immobilizzazione Compressiva
•Questa tecnica è indicata solo nei morsi di serpenti.
•Utilizzare un bendaggio elastico per avvolgere l’arto a partire dalla estremità distale (dita o dei piedi) e avvolgere verso il corpo.
•Dovrebbe essere stretto, ma le dita delle mani e dei piedi devono rimanere rosa in modo che la circolazione non viene tagliata (per questo non dovrebbe essere un laccio)
•L’estremità deve essere immobilizzata con una stecca o un bastone per evitare che si pieghino le articolazioni.
•Il bendaggio elastico deve essere rimosso per 90 secondi ogni 10 minuti e poi riapplicato per i primi 4 a 6 ore.
•Se passano più di 30 minuti dal morso la tecnica di immobilizzazione compressiva non è più utile.
•Mantenere la vittima calma, calda, e in una posizione il più confortevole possibile.
•Non vi è alcun beneficio nel tagliare l’area del morso e “succhiare il veleno.”
Esiste l’antidoto anti-veleno e deve essere iniziato il più presto possibile quando un professionista sanitario ritiene che sia necessario.
Trattamento antibiotico
•Il siero anti-vipera è la cura primaria
•E’ indicato eseguire profilassi antitetanica
•Possibili agenti eziologici di infezione: Pseudomonas sp., Enterobacteriaceae, S. epidermidis, Clostridium sp.
Terapia antibiotica: Ceftriaxone 1-2 g/24h im/ev
(Clin Infect Dis 43:1309, 2006)
MORSO DI RAGNO
Ragni velenosi in Italia
–Ragno bruno o ragno violino (Loxosceles rufescens)
–Malmignatta o vedova nera mediterranea (Latrodectus tredecimguttatus)
-Ragno dal sacco giallo (Cheiracanthium punctorium)
La tarantola (Lycosa tarentula), nonostante sia il ragno più voluminoso presente in Italia, ha un veleno che ha una tossicità irrilevante per i vetebrati: il morso nell’uomo provoca una lieve reazione locale con rarissimi casi di necrosi cutanea localizzata nella sede del morso.
Chimica e fisiopatologia del veleno
I più importanti sono quelli che possiedono componenti velenose neurotossiche (vedove nere) e necrotizzanti (ragni bruni o violino e alcuni ragni domestici).
Sintomatologia
Il ragno bruno o violino si riconosce per la presenza di una macchia a forma di violino sul cefalotorace che si estende verso l’addome. In Italia è presente praticamente lungo tutta la penisola. Il morso può provocare:
•un’immediata sensazione di bruciore o assenza di dolore
•eritema ed ecchimosi nella zona del morso
•Prurito localizzato o generalizzato
•Evoluzione in bolla, spesso circondata da un’area ecchimotica
•a bolla evolve in ulcera, poi escara che cadrà lasciando un’ampia perdita di sostanza
•Segni e sintomi sistemici (p. es., nausea e vomito, malessere generale, brividi, sudorazione, emolisi, trombocitopenia e insufficienza renale).
La malmignatta è diffuso in tutto il centro Italia e in Sardegna, tuttavia è molto schivo. Il morso della femmina, pur se meno pericoloso di quello della cugina americana (vedova nera), non è doloroso al momento ma successivamente provoca sudorazione, nausea, conati di vomito, febbre, cefalea e nei casi più gravi perdita di sensi.
Il morso del ragno dal sacco giallo produce un dolore acuto di tipo urente (tipo puntura di vespa): la pelle diventa rosso-bluastra, si gonfia e poi va incontro a necrosi. Il dolore può estendersi a tutto l’arto interessato che può gonfiarsi, i linfonodi si ingrossano, appare il prurito, compaiono sensazioni di insensibilità diffusa all’arto.
Primo Soccorso
•Lavare il sito di puntura con acqua e sapone
•Applicare un impacco di ghiaccio avvolto in un panno sopra la posizione morso
•Per aiutare a prevenire l’infezione applicare una crema antibiotica
•Sollevare l’arto morso (braccio o gamba) per prevenire il gonfiore
•Rivolgersi al pronto soccorso in caso di dolore o gonfiore
•Provare a catturare (o raccogliere se è stato schiacciato) il ragno in un sacchetto per farlo esaminare da un esperto.
•Può essere necessario un trattamento in una struttura medica
•L’infezione si verifica raramente e, in generale, il trattamento antimicrobico non è reccomanded dopo il morso di un ragno
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informazioni chiare e sintetiche. Molto utile. Ci siamo tranquillizzati dopo il morso di un ragno dal sacco giallo ad una bambina di 3 anni